La Direttiva Europea 2024/1275 conosciuta come “Case Green” sulla prestazione energetica nell’edilizia rappresenta un passo fondamentale per la decarbonizzazione del parco immobiliare dell’Unione Europea e per il raggiungimento degli obiettivi climatici previsti dall’Accordo di Parigi. Il documento è una rifusione della Direttiva 2010/31/UE e integra nuove disposizioni mirate a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, un settore responsabile di una significativa quota delle emissioni di gas a effetto serra.
Obiettivi della Direttiva
L’obiettivo primario è quello di trasformare l’edilizia europea in un settore a zero emissioni entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo, prevede che entro il 2030 tutti i nuovi edifici siano a zero emissioni e che almeno il 15% degli immobili non residenziali subisca interventi di ristrutturazione, e che entro il 2033 almeno il 26% degli edifici con classe energetica più bassa venga efficientato dal punto di vista energetico.
Tuttavia, la direttiva riconosce la necessità di flessibilità per gli Stati membri, che possono scegliere gli strumenti più adatti per migliorare il proprio parco immobiliare. Gli Stati membri dovranno individuare il numero di edifici residenziali da ristrutturare, fissare obiettivi nazionali di ristrutturazione edilizia e stabilire scadenze specifiche per l’ulteriore ristrutturazione degli edifici non residenziali.
Sono esclusi dagli obblighi previsti dalla nuova Direttiva EPBD i seguenti immobili:
- edifici vincolati e protetti;
- immobili storici;
- edifici temporanei;
- chiese;
- abitazioni indipendenti con superficie < 50 m2;
- case vacanza, ovvero le seconde case occupate per meno di 4 mesi/anno;
- prevista anche la possibilità di esentare l’edilizia sociale pubblica, qualora i lavori di riqualificazione farebbero aumentare gli affitti in modo sproporzionato, rispetto al risparmio conseguibili nelle bollette energetiche.
Efficienza energetica e neutralità climatica
La direttiva è strettamente collegata al Green Deal europeo e alla strategia REPowerEU, con l’obiettivo di ridurre drasticamente il consumo energetico e aumentare l’uso di energie rinnovabili. Tra le misure chiave previste dalla direttiva vi sono l’eliminazione graduale dei combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffrescamento degli edifici e la promozione dell’elettrificazione degli edifici attraverso l’installazione di pompe di calore, impianti solari e infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. I Paesi Ue avranno tempo fino al 2040 per dire addio alle caldaie a gas, ma già a partire dal 2025 non saranno più ammesse agevolazioni fiscali per gli impianti tradizionali, ma solo per gli ibridi, ovvero quelli che associano alla caldaia a gas una pompa di calore.
Edifici a emissioni zero e innovazione
Gli edifici a emissioni zero sono centrali nella visione di un parco immobiliare sostenibile. La direttiva promuove l’adozione di tecnologie innovative, come i gemelli digitali degli edifici e gli edifici predisposti all’intelligenza, che possono monitorare e gestire in tempo reale le prestazioni energetiche degli edifici.
L’indicatore di predisposizione degli edifici all’intelligenza dovrebbe misurare la capacità degli edifici di usare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e i sistemi elettronici per adeguarne il funzionamento alle esigenze degli occupanti e alla rete e migliorare l’efficienza energetica e la prestazione complessiva degli edifici. L’indicatore della predisposizione degli edifici all’intelligenza dovrebbe sensibilizzare i proprietari e gli occupanti sul valore dell’automazione degli edifici e del monitoraggio elettronico dei sistemi tecnici per l’edilizia e dovrebbe rassicurare gli occupanti circa i risparmi reali di tali nuove funzionalità potenziate. L’indicatore di predisposizione all’intelligenza è particolarmente vantaggioso per i grandi edifici a elevata domanda di energia. Negli altri edifici il sistema per valutarne la predisposizione all’intelligenza dovrebbe essere facoltativo per gli Stati membri.
Un gemello digitale dell’edificio è una simulazione interattiva e dinamica che riflette in tempo reale lo stato e il comportamento di un edificio fisico. Integrando dati in tempo reale di sensori, contatori intelligenti e altre fonti, un gemello digitale dell’edificio fornisce una visione olistica delle prestazioni dell’edificio, compresi il consumo energetico, la temperatura, l’umidità, i livelli di occupazione e altro ancora, e può essere utilizzato per monitorare e gestire il consumo energetico dell’edificio. Laddove sia disponibile, un gemello digitale dell’edificio dovrebbe essere preso in considerazione, in particolare con riguardo all’indicatore di predisposizione all’intelligenza.
Queste tecnologie, insieme alla predisposizione per l’energia solare e altre energie rinnovabili, sono fondamentali per raggiungere l’obiettivo di edifici a zero emissioni.
Finanziamento e supporto
Viene riconosciuta l’importanza del supporto finanziario per incentivare le ristrutturazioni e migliorare la prestazione energetica degli edifici. Gli strumenti finanziari dell’Unione e le misure nazionali devono essere allineati per sostenere il raggiungimento degli obiettivi della direttiva, promuovendo l’adozione di mutui “green”. I mutui green sono un prodotto abbastanza recente offerto dalle banche per l’acquisto di una prima casa, oppure per la ristrutturazione della propria abitazione, migliorando l’efficienza energetica dell’immobile (parliamo di immobili in classe B, A o superiore). Solitamente questi mutui hanno tassi di interesse leggermente inferiori ai mutui tradizionali. Inoltre, la direttiva sottolinea l’importanza di fornire supporto tecnico e finanziario alle famiglie vulnerabili e alle piccole imprese, che possono incontrare difficoltà nell’adeguarsi ai nuovi requisiti.
Conclusioni e riflessioni personali
La Direttiva (UE) 2024/1275 rappresenta una svolta significativa per il settore edilizio europeo, promuovendo l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale attraverso misure ambiziose e vincolanti. Il successo della direttiva dipenderà dalla capacità degli Stati membri di implementare le nuove norme e di supportare le ristrutturazioni energetiche con finanziamenti adeguati e politiche di sostegno. L’obiettivo finale è un parco immobiliare europeo decarbonizzato e sostenibile entro il 2050, in linea con gli impegni climatici globali dell’Unione Europea.
Ad oggi non è ancora chiaro come il Governo Italiano intenda raggiungere gli obbiettivi indicati nella normativa appena discussa e al momento non è previsto nessun obbligo di efficientamento energetico, installazione di pannelli solari/fotovoltaici o installazione di impianti ibridi o a pompa di calore.
A mio avviso, anche in futuro, il proprietario di un immobile non verrà obbligato a eseguire specifici interventi per migliorare la prestazione energetica dell’edificio. Tuttavia, è importante considerare che, con l’aumento dell’attenzione verso la classe energetica degli edifici, i futuri acquirenti o locatari saranno più inclini a scegliere un fabbricato “green” piuttosto che uno “non green”. Questo potrebbe comportare una forte svalutazione degli edifici con una classe energetica inferiore (E,F,G).
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